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PRIMO PIANO

EDITORIALE

Per Patroni Griffi terzietà e competenza i punti di forza

IL TEMA DELLA SETTIMANA Per l’apertura dell’anno giudiziario 2020 il Presidente Filippo Patroni Griffi fa un ampio excursus che parte dalle trasformazioni che hanno investito il giudice amministrativo fino ai prossimi obiettivi. Una giustizia sempre più attenta alla tutela dei nuovi diritti sociali e pronta al dialogo, con la Corte di giustizia e le magistrature omologhe presenti in altri Paesi. ll calo dei ricorsi pendenti, gli anniversari che hanno segnato tutto il 2019 e poi la sfida per l’arretrato. Infine, un invito ai magistrati a garantire la terzietà, rifuggendo dalle tentazioni della visibilità e mantenendo misura, equilibrio e competenza.

LEGISLAZIONE

Dl intercettazioni: una controriforma dall’avvio incerto

Sul tema delle intercettazioni con il Dl n. 161 del 2019 il legislatore ha attuato una vera e propria controriforma, che contiene novità e criticità. Come il rafforzamento dei poteri del Pm, un certo appannamento del ruolo del giudice delle indagini preliminari e alcuni deficit di tutela difensiva. Giorgio Spangher - pur essendo il decreto suscettibile di ulteriori modifiche e pur non potendosi escludere un ulteriore differimento rispetto al nuovo termine fissato al 1° marzo 2020 - delinea come si prospetta allo stato la disciplina alla luce di quanto emerge dalla decretazione d'urgenza

Al via i reati tributari nella responsabilità amministrativa

L’introduzione della responsabilità amministrativa da reato tributario risolve molti problemi interpretativi relativi alla possibilità di procedere alla confisca del profitto allorquando l’illecito è commesso nell’interesse o vantaggio di una società. Non solo. L’ente è direttamente coinvolto (e interessato) a contribuire al rispetto di una situazione di legalità.

GIURISPRUDENZA

CIVILE

GIURISPRUDENZA

Revisione assegno divorzile, le sopravvenute modifiche delle condizioni economiche devono mutare i vecchi equilibri

In sede di revisione, il giudice non può procedere a una nuova e autonoma valutazione dei presupposti o della entità dell’assegno divorzile, sulla base di una diversa ponderazione delle condizioni economiche delle parti già compiuta in sede di sentenza divorzile, ma, nel pieno rispetto delle valutazioni espresse al momento della attribuzione dell’emolumento, deve limitarsi a verificare se, e in che misura, le circostanze, sopravvenute e provate dalle parti, abbiano alterato l’equilibrio così raggiunto e ad adeguare l’importo o lo stesso obbligo della contribuzione alla nuova situazione patrimoniale-reddituale accertata. Cosi la Cassazione sentenza 1119/2020.

Prima del 2018 senza “fatti nuovi” valido il tenore di vita

Questa nuova linea interpretativa non ha efficacia cogente, ma solo persuasiva, non è assimilabile allo ius superveniens ed è suscettibile di essere disattesa dai giudici di merito. Altrimenti le decisioni potrebbero avere funzione para-normativa, vincolando i giudici di primo grado, ma tale possibilità è esclusa dal principio ex articolo 101 della Costituzione.

Veicoli: sezioni Unite chiamate sull’obbligo di assicurare il rischio da circolazione non al luogo ma alla funzionalità

La Suprema corte con la sentenza 33675/2019 pone alle sezioni Unite il seguente quesito: «se l’articolo 122 codice delle assicurazioni private debba interpretarsi, alla luce della giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea, nel senso che la nozione di circolazione su aree equiparate alle strade di uso pubblico comprenda e sia riferita a quella su ogni spazio in cui il veicolo possa essere utilizzato in modo conforme alla sua funzione».

PENALE

GIURISPRUDENZA

Istituto non valido nel processo “de societate”

La Corte ha riaffermato la natura di tertium genus della responsabilità dei soggetti collettivi che, coniugando i tratti dell'ordinamento penale e di quello amministrativo, configura un sistema di responsabilità compatibile con i principi costituzionali di responsabilità per fatto proprio e di colpevolezza, incentrata sulla colpa di organizzazione.

Oltraggio a pubblico ufficiale: per la Corte costituzionale gli attuali valori edittali di pena sono legittimi e proporzionati

La Corte costituzionale, nella sentenza n. 284 del 2019, salva dalle censure di incostituzionalità la cornice edittale del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, alla luce dell'evoluzione normativa della fattispecie che, dopo una tormentate tappe giuridiche, ha subito un arricchimento della dimensione offensiva della ipotesi delittuosa, con la quale si appresta tutela penale anche al più elevato bene giuridico del buon andamento della pubblica amministrazione. Così invertendo il rapporto di gravità scalare con il reato di oltraggio a corpo politico, amministrativo e giudiziario ed avvicinandola, invece, in progressione criminosa, alla resistenza al pubblico ufficiale.

Revisione europea preclusa se la richiesta è relativa a una situazione processuale esaurita e coperta da giudicato

La Cassazione rafforza la "corazza" ermeneutica eretta a difesa del giudicato interno, in nome dell’«attuale ed incondizionata protezione» che esso riceve sul fronte interno e su quello europeo, definendolo presidio della certezza del diritto. Ma riattualizza anche il dibattito sulle criticità legate a un istituto che meriterebbe un urgente intervento legislativo.

In gioco ci sono imparzialità e terzietà del magistrato

L’articolo 34 del Cpp è sicuramente una delle disposizioni più “stressate”, dichiarato circa ventitrè volte costituzionalmente illegittimo. La riforma processuale del 1988 non ha considerato le trasformazioni che avevano subito gli itinerari processuali dopo l’inserimento nel percorso ordinario dei riti speciali e dei diritti conferiti alla difesa.

AMMINISTRATIVO

L’informativa antimafia può essere rilasciata solo se riguarda rapporti tra il privato e la Pa

La sentenza n. 452 del 2020 del Consiglio di Stato offre l’occasione per tornare a riflettere su una materia tutto sommato tenuta in disparte nell’ormai sterminata letteratura che riguarda la giurisprudenza e la legislazione antimafia. Nel caso specifico, per i giudici di Palazzo Spada la sottoscrizione di un protocollo per la legalità da parte di Confindustria e del Ministero dell’Interno non può apportare deroghe a quanto espressamente previsto dal codice antimafia.

Il potere prefettizio non può eccedere dal suo “circuito”

Anche questo settore inizia a risentire del riassetto che la Cedu e la Consulta stanno imponendo in direzione dei principi di legalità e tassatività. Non è quindi casuale che la giustizia amministrativa cominci a interrogarsi sulla corrispondenza del modello previsto per le informazioni antimafia dal Codice del 2011 con i precetti sovranazionali.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

Dopo la scissione di una Srl è ammessa l’azione pauliana, non ne intacca la validità ma la rende solo inopponibile

Sull'intricato problema degli effetti di una scissione societaria sui creditori della società scissa e sulla loro tutela è intervenuta la Corte di giustizia dell'Unione europea che, con la sentenza depositata il 30 gennaio 2020, relativa alla causa italiana C-394/18, ha chiarito i rapporti tra azione pauliana, possibilità della revocabilità della scissione societaria e utilizzo degli strumenti predisposti dal diritto dell'Unione.

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Armi

  2. c

    Condominio

  3. e

    Esecuzione civile

  4. f

    Fisco

  5. g

    Giustizia

  6. i

    Intercettazioni

    Impugnazioni

  7. l

    Lavoro e formazione

    Locazioni

  8. m

    Mafia

  9. p

    Processo penale

  10. r

    Responsabilità e risarcimento

    Reato

    Reati contro il patrimonio

  11. s

    Separazione e divorzio

    Società e imprese

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