La direzione di marcia e gli interventi della prossima legislatura sono stati già tracciati. Per il professor Marcello Clarich serve mantenere la barra dritta e completare il percorso avviato.
La novella ha una forte portata innovativa, attribuendo al padre lavoratore un diritto autonomo e distinto e non più soltanto al-ternativo, al congedo parentale per ogni figlio, nella misura di dieci giorni, non frazionabili ad ore, che potranno essere goduti an-che in via non continuativa (venti in caso di parto plurimo) per gli eventi parto, adozione o affidamento avvenuti nei cinque mesi precedenti alla richiesta di godimento del congedo stesso.
I datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi per l'esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile sono tenuti a dare priorità alle richieste formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori
Il Dlgs n. 104 del 2022, nel recepire la direttiva UE n. 2019/1152 in materia di condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili modifica il Dlgs 152/1997 e introduce nuovi obblighi informativi in capo al datore di lavoro al momento della sottoscrizione del contratto di lavoro nonché - su richiesta scritta del lavoratore - obblighi di revisione e aggiornamento per tutti i contratti di lavoro già in essere alla data del 1° agosto 2022, con conseguente necessità di modifica degli stessi da parte dei datori di lavoro entro e non oltre il termine di sessanta giorni dalla data di richiesta, pena la applicazione di sanzioni amministrative
L'articolo 8 - nel recepire l'articolo 9 della direttiva 2019/1152 - sancisce il principio secondo cui un datore di lavoro non possa vietare a un lavoratore, anche autonomo, di svolgere un impiego parallelo al di fuori dell'orario di lavoro stabilito, né per tale motivo riservargli un trattamento meno favorevole, salvo che nel caso di pregiudizio per la salute e la sicurezza, mancato rispetto dei riposi, necessità di garantire l'integrità del servizio pubblico, conflitto d'interessi con l'attività principale
Con le nuove disposizioni si disciplina il procedimento di autorizzazione, le caratteristiche e i contenuti generali delle misure che possono essere autorizzate in rapporto al rischio per gli interessi nazionali coinvolti, secondo criteri di necessità e proporzionalità
L'appuntamento odierno – che "ripristina", dopo oltre un anno di assenza in queste pagine, la rubrica dei contrasti giurisprudenziali in materia penale e processual-penale ("congelata" per far posto alla copiosa legislazione emergenziale da Covid-19 ed ai relativi commenti) – si sofferma sulle oscillazioni della giurisprudenza di legittimità sull'esegesi del fine di profitto nel delitto di furto: esso va inteso esclusivamente come volontà di trarre un'utilità di natura patrimoniale dalla condotta furtiva oppure ricomprende, in senso estensivo, qualunque bisogno umano anche solo meramente spirituale?
La Suprema corte, con la sentenza 17689/2022, ha escluso la giustificatezza del licenziamento del dirigente che, in sede di adunanza del consiglio di amministrazione, aveva mosso critiche al bilancio della società prospettando le fattispecie di reato potenzialmente configurabili.
La sentenza conclude che, quindi, non integra la giustificatezza del licenziamento la condotta del dirigente con qualifica di direttore generale che, anche al fine di non incorrere in responsabilità verso la società per atti e comportamenti degli amministratori, eserciti, in maniera non pretestuosa, il diritto al dissenso nelle sedi proprie, di cui all'articolo 2392 del Cc, con modalità non diffamatorie o offensive.
Non può essere cominciato o proseguito un processo penale a carico di una persona già sanzionata in via amministrativa per la stessa violazione dei diritti d'autore. Lo ha stabilito la Corte costituzionale, sentenza n.149 del 2022.
In sintesi: l'esistenza di un concorso formale di reati è inin-fluente ai fini dell'applicazione dell'articolo 649; è consentito, ma non è imposto al giudice di escludere la medesimezza del fatto ove i reati siano stati eseguiti in concorso formale
Le navi di organizzazioni umanitarie come la Sea Watch, che fanno attività di ricerca e soccorso in mare, possono essere controllate dallo Stato di approdo, ma i provvedimenti di fermo possono essere adottati soltanto in caso di evidente pericolo per la sicurezza, la salute o l'ambiente, il che deve essere dimostrato
