Il “monopolio mediatico” della pena travolge i principi costituzionali
Uno dei pilastri della politica sanzionatoria è che la commisurazione delle pene si deve riferire alla gravità del reato e al divario tra lo stato di libertà del soggetto e la sua carcerazione. Ma il nostro legislatore invece negli ultimi due decenni ha percorso la sola via dell'inasprimento punitivo, dell'upgrading sanzionatorio, delle nuove incriminazioni. Un pensiero alla base dell'editoriale di questa settimana, che dopo quello apparso sul n. 35 a firma di Francesco Petrelli Presidente dell'Ucpi, torna ad affrontare il tema carceri. Alberto Cisterna entra nel cuore del problema, con un approccio emotivo e anche ideale