PRIMO PIANO

EDITORIALE

Carriere magistrati e “premierato”, due riforme con un destino collegato

Il Governo ha da poco avviato un nuovo tentativo di revisione costituzionale sul tema della magistratura, introducendo nella Costituzione il principio della distinzione tra la carriera dei magistrati giudicanti e quella dei magistrati requirenti. Si tratta di un atto ancora ufficioso, ma il senso e lo spirito dell'iniziativa sono chiari: intervenire sulla infiltrazione della logica correntizia e sulla permanente debolezza della funzione disciplinare, in particolare attraverso l'introduzione del principio dell'estrazione a sorte e di un organo come l' "Alta Corte disciplinare". Per Giulio M. Salerno al di là della perfettibilità di alcuni passaggi di dettaglio, è difficile ritenere che il modello per come è adesso prospettato sia "anti-democratico"

LEGISLAZIONE

GIURISPRUDENZA

Amministrazione di sostegno, arriva la stretta della Cassazione

Stretta sui casi in cui è possibile ricorrere all'amministrazione di sostegno. La Pa deve provare il proprio rifiuto o la sua inconsapevolezza dell'arricchimento. Stato di ebbrezza, non serve l'alcoltest quando basta l'atteggiamento sintomatico. Enti locali, per "assenza ingiustificata" scatta la decadenza del consigliere comunale. Servizi, l'invio on line dell'ordine deve specificare se fa scattare un pagamento. Sono alcuni dei temi affrontati in settimana dai giudici nazionali e dell'Ue.

CIVILE

GIURISPRUDENZA

Risoluzione del contratto se dopo il preliminare sopravviene un vincolo di esproprio

Se dopo la stipula di un preliminare di compravendita di un terreno sopravviene una modifica urbanistica che imprime un vincolo preordinato all’esproprio, la parte acquirente (che intendeva effettuare il suo acquisto in vista dell’edificazione dell’area) può chiedere la risoluzione del contratto preliminare. Lo ha stabilito la Cassazione con la sentenza 13435/2024.

Effettuata una specifica applicazione dell’istituto della “presupposizione”

Nel caso esaminato, pertanto, sussistendo i presupposti per l'applicazione della "presupposizione", la Corte, accogliendo il ricorso, ha evidenziato come l'indagine finalizzata ai fini dell'accertamento se tale situazione sia stata tenuta presente dai contraenti al momento del contratto, anche ai fini della compromissione o meno del programma edificatorio, sebbene le parti non ne abbiano fatto menzione nel preliminare, rappresenta una valutazione di fatto che deve essere effettuata dal giudice di merito che, invece, non l'aveva compiuta, ed ha rimesso, pertanto, la causa davanti alla Corte territoriale

PENALE

GIURISPRUDENZA

L’incompatibilità del Gip a partecipare al giudizio sull’archiviazione per “tenuità del fatto”

Nuova incompatibilità per il Gip. Per la Corte costituzionale, sentenza n. 93 depositata il 23 maggio scorso, è infatti incompatibile il giudice delle indagini preliminari che, dopo essersi pronunciato sull'esistenza della causa di non punibilità per tenuità del fatto, è chiamato nuovamente a intervenire nel procedimento sull'opposizione all'archiviazione. È considerata fondata quindi la questione di legittimità avanzata dal Gip di Napoli che chiedeva di arricchire il catalogo delle incompatibilità intervenendo sull'articolo 34, comma 2 del Codice di procedura penale.

Un nuovo intervento della Consulta che amplia le situazioni di garanzia

Dunque, col dictum odierno si arricchisce ancora la casistica delle incompatibilità "orizzontali" del giudice determinata da atti compiuti nel procedimento vieppiù enumerate - per via additiva - dalla Consulta che, attraverso un'estesissima serie di declaratorie di incostituzionalità, ha - a partire dagli anni novanta del secolo scorso - profondamente modificato il tessuto normativo dell'originaria disposizione dell'articolo 34, comma 2, Cpp, ampliandone la portata in modo da ricomprendervi tutti i casi ritenuti analoghi, per eadem ratio, a quelli espressamente previsti.

AMMINISTRATIVO

Giudici amministrativi a presidio dell’effettiva protezione ambientale

Il Consiglio di Stato (sez. IV, 30 aprile 2024, n. 3945), nell'ambito di un ricorso avverso il silenzio-inadempimento promosso da alcune associazioni ambientaliste ai sensi degli artt. 31 e 117 c.p.a., ha condannato la Regione Lazio e l'Ente Monti Cimini - Riserva naturale Lago di Vico, ad adottare misure "attive" e "anticicliche" finalizzate a contrastare la situazione di conclamato degrado degli habitat naturali presenti nel bacino del lago di Vico.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

Caso EncroChat, la Corte di giustizia si pronuncia sull’utilizzo di prove nei procedimenti penali

La sentenza della Corte di giustizia, Grande Sezione, del 30 aprile 2024 (causa C-670/22) potrebbe costituire - in pendenza del deposito delle motivazioni della pronuncia a Sezioni unite penali del 29 febbraio 2024 - l’ennesima occasione per volgere uno sguardo ravvicinato al cd. dialogo tra le Corti , vero punto di svolta nell’assetto dell’ermeneutica penale degli ultimi due decenni e, soprattutto, nel settore delle comunicazioni telefoniche e telematiche

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  1. a

    Acque

    Agricoltura

    Ambiente e territorio

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    Banche e istituti di credito

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    Circolazione stradale

    Competenza e giurisdizione

    Contratto

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    Difensore e difesa

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    Edilizia e urbanistica

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    Fallimento

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    Giurisdizione

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    Magistrati

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    Prova civile

    Processo penale

  11. r

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    Reati contro la pubblica amministrazione

    Reati contro il patrimonio

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    Telecomunicazioni

  14. v

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