Il deposito degli atti difensivi attraverso il portale del processo penale telematico è una sorta di gigantesca piattaforma di interscambio digitale degli atti del processo, che ha l'obbiettivo di dematerializzare l'intero fascicolo. Per Giuseppe Belcastro si tratta di un'avventura piena rischi, dal fallimento all'effettività del diritto alla difesa, ma comunque ne vale la pena

Il decreto del ministero della Giustizia 18 luglio 2023 contiene un'integrazione al decreto 4 luglio 2023 sul portale deposito atti penali.

Circolare 25 luglio 2023 n. 5299.E del ministero della Giustizia sulle modalità di deposto atti nel processo penale.

Con il nuovo decreto ora è possibile (e non può obbligatorio), in via sperimentale, il deposito da parte dei difensori di tali atti mediante il portale del Pdp con le modalità indicate con provvedimento del direttore generale dei sistemi informativi del Ministero della giustizia (Dgsia); modalità da ultimo aggiornate l'11 luglio 2023

Le misure urgenti per l'inclusione sociale e l'accesso al mondo del lavoro sono state in convertite dalla legge 3 luglio 2023 n. 85

Pubblicata in “Gazzetta Ufficiale” la legge 3 luglio 2023 n. 85 di conversione in legge, con modificazioni del decreto legge n. 48/2023, recante «Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro».

Il provvedimento risulta, nel suo complesso, positivo anche se non viene posto mano in maniera più articolata e sistematica ad una serie di questioni che riguardano la disciplina dei rapporti di lavoro e i riflessi che, sotto più profili, questa determina sul funzionamento del mercato del lavoro e sugli equilibri complessivi del nostro sistema di welfare.

Vessatoria la clausola di esonero della responsabilità nel contratto di parcheggio a pagamento. Irrilevanza delle attenuanti a effetto speciale per la messa alla prova: la Consulta sollecita il legislatore. Niente accesso agli atti da parte del denunciante se non dimostra un proprio interesse diretto e concreto. Sono solo alcuni dei titoli affrontati in settimana dai giudici .

È illegittima la norma che prevede l'inammissibilità della domanda di equa riparazione, in favore di chi abbia subito un danno patrimoniale o non patrimoniale a causa dell'irragionevole durata di un processo, nel caso di mancato deposito nei giudizi davanti alla Corte di cassazione di un'istanza di accelerazione almeno due mesi prima che siano trascorsi i termini massimi previsti dalla legge (un anno nel giudizio di legittimità)

Comunque è la stessa Consulta a sottolineare che il legislatore della riforma Cartabia - pur intervenuto, sotto altri profili, sul testo dell'articolo 1-ter della legge n. 89 del 2001 - non ha inteso instaurare alcun collegamento diretto tra l'istanza disciplinata dalle disposizioni censurate e il suddetto rito accelerato

Torna la Corte di cassazione sul tema del positioning tramite Gps per riaffermare un orientamento consolidato da tempo, ossia che l'attività di rilevazione degli apparati e dei soggetti fuori dal territorio nazionale non necessiti di alcuna rogatoria internazionale.

L'acquisizione dei dati di positioning registrati dal sistema Gps non necessitano di una apposita rogatoria internazionale anche quando si riferiscono a spostamenti di mezzi navali avvenuti al di fuori delle acque territoriali nazionali

La Corte di giustizia dell'Unione europea, infatti, con sentenza depositata il 13 luglio, nella causa "italiana" C-765/21 ha dichiarato irricevibile il ricorso e ha precisato che, in base alle regole del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e, in particolare all'articolo 168, gli Stati hanno competenza a stabilire gli indicati obblighi proprio perché, in base al Trattato, hanno la responsabilità per la definizione della loro politica sanitaria.