LA QUESTIONE Anche in un contesto di cessazione dell'attività e di azzeramento del personale, con gradualità delle operazioni di chiusura, è richiesta l'applicazione di criteri di scelta predeterminati controllabili da tutti i soggetti interessati.

L'ANALISI DELLA DECISIONE In materia di procedure di mobilità, l'art. 24, comma II, della L. 223 del 1991 (…) richiede espressamente che l'individuazione e la preventiva comunicazione dei criteri di scelta - tesi a consentire l'oggettiva identificazione dei lavoratori destinati a permanere per un maggior lasso di tempo alle dipendenze della datrice di lavoro - vi sia e sia garantita anche nella ipotesi (…) della cessazione dell'attività di impresa e della conseguente dismissione di tutto il personale dipendente, quando tale cessazione avvenga in fasi progressive ed il personale venga quindi licenziato in diversi momenti temporali.

LA QUESTIONE In tema di responsabilità della Banca, occorre una valutazione in concreto del comportamento della stessa, da condursi secondo il parametro della diligenza professionale, con la conseguenza che può essere ritenuta responsabile soltanto nel caso in cui l’alterazione sia rilevabile ictu oculi , in base alle conoscenze del bancario medio.

L'ANALISI DELLA DECISIONE La Banca, svolgendo attività professionale, deve adempiere, con la diligenza particolarmente qualificata dell'accorto banchiere, a tutte le obbligazioni assunte nei confronti dei propri clienti, non solo con riguardo all'attività di esecuzione di contratti bancari in senso stretto, ma anche in relazione ad ogni tipo di operazione oggettivamente esplicata (art. 1176 c.c.).

LA QUESTIONE in tema di violenza sessuale, la sussistenza del consenso all'atto, che esclude la configurabilità del reato, deve essere verificata in relazione al momento del compimento dell'atto stesso, sicché è irrilevante l'antecedente condotta provocatoria od eventualmente allusiva tenuta dalla persona offesa.

L'ANALISI DELLA DECISIONE La sentenza di assoluzione del GIP di Firenze costituisce uno dei pochi casi isolati in cui la dispercezione del consenso della persona offesa viene interpretata come un errore di fatto e non già di diritto, a fronte della giurisprudenza maggioritaria che ha, invece, da sempre definito l'errore sul consenso nei reati sessuali come errore sul precetto penale e, quindi, come tale, non giustificabile.

LA QUESTIONE Il Collegio rileva l'ontologica differenza che esiste tra l'istruzione domiciliare e la didattica a distanza, delineandone le rispettive caratteristiche e finalità.

L'ANALISI DELLA DECISIONE Con la sentenza n. 3526/2023, oggetto della presente analisi, il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio di Roma si sofferma su modalità di erogazione del servizio scolastico alternative a quella tradizionale "in presenza". In particolare, i giudici romani hanno messo in luce le principali differenze tra l'Istruzione Domiciliare e la Didattica a Distanza (cosiddetta DAD), in forma di Didattica Digitale Integrata (più brevemente DDI).

LA QUESTIONE In linea generale, le esigenze di riservatezza, nelle procedure di tipo concorsuale - come quella in esame - risultano recessive rispetto a quelle di trasparenza dell'attività amministrativa, sicché tutti i partecipanti ad un concorso o ad una selezione pubblica hanno l'onere di subire l'accesso alla documentazione prodotta da parte degli agli altri concorrenti.

L'ANALISI DELLA DECISIONE Pronunciandosi sul diritto del lavoratore di un'autorità indipendente ad avere accesso integrale agli atti relativi alle progressioni di carriera e alle valutazioni delle performance di tutto il personale, il T.A.R. ha ritenuto che l'esigenza difensiva e di tutela giurisdizionale, specificatamente rappresentate nell'istanza di accesso presentata dalla lavoratrice esclusa, prevalgano sia sul segreto d'ufficio che sulla tutela della riservatezza.