La Corte europea dei diritti umani ha recentemente condannato l'Italia a seguito di un ricorso presentato da una madre a lungo esposta insieme ai figli alle violenze del partner. La Cedu nel condannare le inefficienze delle istituzioni prende anche in esame parte della nostra normativa e giurisprudenza individuando aspetti che considera negativi soffermandosi, in particolare, sulle decisioni che riguardano l'affidamento dei figli. Per Marino Maglietta, presidente dell'Associazione nazionale Crescere Insieme, le censure europee sono però frutto di dati parziali, accuratamente selezionati e tutt'altro che esenti da critiche.

Il Dlgs 156/2022 contiene disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 14 luglio 2020, n. 75, di attuazione della direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell'Unione mediante il diritto penale

Si tratta del cosiddetto "correttivo Pif" (acronimo che sta per "Protezione interessi finanziari"), la cui base giuridica si rinviene nell'articolo 31, comma 5, della legge n. 234/2012, che consente in via ordinaria al governo di emanare – di regola entro i successivi 24 mesi – disposizioni integrative e correttive di decreti legislativi relativi a deleghe legislative conferite con la legge di delegazione europea per il recepimento delle direttiva, seguendo la medesima procedura dettata per la loro adozione

In tema di alluvione il Comune è responsabile diretto per le omissioni del sindaco; in relazione alla Riforma Cartabia penale fino a ottobre 2022 la confisca per equivalente senza previo sequestro non imponeva la notifica dell'avviso; diritto d'accesso e privacy graduato nei limiti normativi; legittimo individuare il giudice competente tramite un link: sono queste le questioni più importanti all'attenzione dei giudici

Con la sentenza n. 31574 del 25 ottobre 2022 la Cassazione, propendendo per la liquidazione in forma di rendita in luogo di un pagamento dell’indennizzo in unica soluzione, ha impresso, almeno a livello di principio, una decisa svolta alle correnti prassi risarcitorie in materia di danni (gravi) alla persona.

È come se la Suprema corte abbia anzitutto espresso il proprio sfavore verso le logiche che attualmente governano le frequenti trattative, talvolta mercatorie , volte a individuare una somma fissa (la cd Lump sum ) da pagarsi subito e destinata a ristorare in unica soluzione i pregiudizi permanenti che, derivanti da lesioni, il danneggiato subirà vita natural durante.

Dopo aver passato in rassegna le importanti novità contenute nella decisione n. 31574/2022 ilcommento ora esamina nel vivo le ricadute applicative.

Le Sezioni Unite civili della Corte Suprema di Cassazione hanno composto, con recente sentenza numero 33645 pubblicata il 15 novembre 2022, il contrasto giurisprudenziale statuendo importantissimi princìpi in tema di risarcimento del danno da occupazione sine titulo di un bene immobile da parte di un terzo.

È stata rimessa alle Sezioni Unite la seguente questione, peraltro ampiamente dibattuta e controversa nel panorama giurisprudenziale: se, dunque, il danno da occupazione di immobile sine titulo - ovvero la riduzione della facoltà di godimento diretto del bene costituente il contenuto del diritto proprietario - integri o meno un danno in re ipsa, perciò automaticamente risarcibile

La sentenza n. 39774 del 2022  merita segnalazione, anche al di là delle conclusioni raggiunte e dei principi affermati, perché conclude l’ultima tranche  del procedimento Aemilia: il più importante processo contro le infiltrazioni dell’’ndrangheta svoltosi in Emilia Romagna e, probabilmente, in tempi recenti, nel Nord Italia.

Ciò perché, essendo l’associazione una realtà criminosa destinata a svolgere una concreta attività, assume rilievo non tanto il luogo in cui si è radicato il pactum sceleris , quanto quello in cui si è effettivamente manifestata e realizzata l’operatività della struttura

La formula prevista dalla lex specialis, con l'oggettiva finalità di attribuire maggiore rilievo alle componenti qualitative dell'offerta rispetto a quelle economiche, non comprime eccessivamente queste ultime e, perciò, risulta coerente con la volontà della disciplina di gara di attribuire al punteggio tecnico un "peso" (70%) di gran lunga superiore a quello, pur significativo, del punteggio economico. Così la Cga con la sentenza 1224/2022.

Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana concordando con l'impostazione del TAR, ha precisato che l'espressione "circa", in base ai canoni ermeneutici di cui agli artt. 1362-1371 c.c., applicabili anche agli atti e provvedimenti amministrativi, deve intendersi nel senso che lo scostamento rispetto al target indicato dagli atti di gara non potesse essere particolarmente significativo.

La Corte di giustizia dell'Unione europea, con la sentenza depositata il 17 novembre, nella causa italiana C-304/21 (VT) è intervenuta a chiarire entro quale perimetro gli Stati possono esercitare la propria discrezionalità nello stabilire limiti di età per l'accesso a posti di lavoro.