Con l'articolo 6 del decreto legge n. 162 del 31 ottobre 2022 (pubblicato in pari data nella "Gazzetta Ufficiale" n. 235) è stato aggiunto al decreto legislativo n. 150 del 2022 l'articolo 99- bis , secondo c ui «Il presente decreto entra in vigore il 30 dicembre 2022»
Il decreto legge n. 162/2022, licenziato dal Consiglio dei ministri del 31 ottobre, rappresenta il primo atto del nuovo esecutivo in materia di politica penale. E, non casualmente, il cuore del provvedimento di urgenza è costituito, per un verso, dal rinvio della “riforma Cartabia” e, per l'altro verso, dalla novella del regime dell'ergastolo ostativo
La disciplina introdotta dal decretatore di urgenza non possiede, tuttavia, i contenuti di una riforma generale e organica del "doppio binario penitenziario", connotandosi, piuttosto, come un intervento mirato essenzialmente ai profili afferenti il solo istituto del cosiddetto "ergastolo ostativo", mentre resta intatto il complessivo impianto di fondo della disciplina di rigore, il cui ambito di operatività viene – anzi – ulteriormente esteso
L’intervento di urgenza elimina la disciplina di diretta derivazione costituzionale (in virtù delle numerose sentenze della Consulta), relativa alle ipotesi di collaborazione impossibile o inesigibile.
Il giudice, prima di decidere sull'istanza, deve chiedere il parere del Pm presso il giudice che ha emesso la sentenza di primo grado o, se si tratta di condanne per i delitti indicati all'articolo 51, commi 3-bis e 3-quater, codice di procedura penale, del Pm distrettuale e del Pna.
Si introduce dunque un terzo binario penitenziario, costituito dal regime detentivo applicato a coloro che sono sottoposti al "41-bis", per i quali resta applicabile, per i condannati, il solo beneficio della liberazione anticipata, mentre per gli internati vi è la preclusione dell'accesso alle licenze ex articolo 53, ordinamento penitenziario, e alla semilibertà.
Alla luce delle disposizioni di diritto transitorio contenute nel provvedimento di urgenza, alcuni dubbi si prospettano, infine, sul destino della questione di costituzionalità in discussione davanti alla Corte costituzionale l'8 novembre.
Nel decreto che «perdona» i medici no vax e rinvia l'entrata in vigore della riforma Cartabia, viene prevista una norma penale di nuovo conio dalla forte valenza politico-criminale, applicabile per fatti-reato commessi successivamente al 1° novembre (articolo 5, comma 3, Dl 162/2022). E così spunta nel Codice penale un inedito articolo 434-bis, dalla prolissa rubrica ("Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l'ordine pubblico o l'incolumità pubblica o la salute pubblica")
Per consentire il sequestro preventivo di veicoli, impianti stereo, proiettori, casse, tende, camper e quant’altro utilizzato per partecipare ai rave party – materiale finora sequestrabile solo facoltativamente negli stretti limiti dell’articolo 240, comma 1 , in riferimento all’articolo 633 del Cp – si prevede altresì che, in caso di condanna , « è sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato […] nonché di quelle utilizzate per realizzare le finalità dell’occupazione.
La mappa del decreto legislativo 10 ottobre 2022 n. 150
Slitta in extremis l’entrata in vigore della riforma Cartabia: debutto spostato al 30 dicembre 2022 . Sessanta giorni in più di tempo « per consentire una più razionale programmazione degli interventi organizzativi di supporto alla riforma »
Prima ancora della sua pubblicazione in "Gazzetta" del decreto legge 162/2022, la norma di differimento dell'entrata in vigore della riforma Cartabia ha già sollevato i primi dubbi di costituzionalità da parte della dottrina penalistica (vedi G.L. Gatta, «Rinvio della riforma Cartabia: una scelta discutibile e di dubbia legittimità costituzionale. E l'Europa?», in «Sistema penale», 31 ottobre 2022).
Lottizzazione abusiva: confisca nulla con reato prescritto prima del contraddittorio; illegittimo il no della Soprintendenza per il parco solare in area agricola; impianti di climatizzazione: l'appaltatore risponde di irregolarità e malfunzionamenti; costi per incassare dalla Pa: nel risarcimento i pagamenti fuori scadenza. Sono alcuni dei temi affrontati in settimana
