LA QUESTIONE Nei casi di minori nati da GPA, ritiene il Collegio che una interpretazione costituzionalmente orientata dell' art. 8, l. n. 40/2004 , in assenza dell'auspicato intervento del legislatore, imponga la conferma della trascrizione dell'atto di nascita originario del minore nella sua integrità, con indicazione di entrambe le donne quali suoi genitori, non essendovi stata alcuna concreta lesione della dignità della gestante che possa prevalere sulla tutela dei diritti del nato.

L'ANALISI DELLA DECISIONE La sentenza del Tribunale di Bari del 20 luglio 2022 consente di soffermarsi sulla tutela del bambino nato a seguito di tecniche di procreazione molto particolari, ammesse da certi ordinamenti, ma da altri - come da quello italiano - giudicate amministrativamente e penalmente illecite, poiché contrastanti con l'ordine pubblico interno ed internazionale, ossia con l'insieme dei valori etici e dei principi fondamentali condivisi da una o da più nazioni.

LA QUESTIONE La fattispecie oggetto della presente controversia, riguardante un caso di trasfusione autologa, non è esclusa dalla lettera della legge ma solo da una interpretazione restrittiva del suo testo, non conforme al fondamento costituzionale della legge n. 210 del 1992, che è quello di tutelare il diritto alla salute dei soggetti affidatisi al servizio sanitario preposto al trattamento del sangue, in adempimento degli obblighi di solidarietà sociale.

L'ANALISI DELLA DECISIONE L'articolata sentenza in commento, meritevole di attenta lettura, fa corretta applicazione delle coordinate interpretative fornite dalla più recente giurisprudenza di legittimità circa l'interpretazione costituzionalmente orientata della Legge n. 210 del 1992 e, più specificatamente, sull'equiparazione della trasfusione al trattamento emodialitico, ovvero l'autotrasfusione.

LA QUESTIONE Va riconosciuto alla società di diritto estero, chiamata a rispondere dell'illecito amministrativo da reato di cui si sarebbe resa responsabile a mezzo della rappresentanza italiana, il diritto alla ricezione degli atti fondamentali del procedimento, in forma tale da consentire alla persona giuridica l'utile esercizio delle facoltà e dei diritti alla medesima spettanti.

L'ANALISI DELLA DECISIONE La traduzione degli atti processuali non deve essere assicurata al solo imputato ma anche alla persona che rappresenta la persona giuridica. È noto infatti che, ai sensi degli artt. 34 e 35, D.Lgs. 231/2001, le garanzie riconosciute dal nostro codice all'imputato sono applicate anche nei confronti della persona giuridica che si vede contestato l'illecito amministrativo da reato, in modo tale da ricondurre anche il procedimento a carico dell'ente nell'alveo del principio costituzionale del giusto processo.

LA QUESTIONE L'art. 189 C.d.S. contiene un modulato sistema di reazioni ordinamentali a fatti posti in essere dall'utente della strada, ritenuti dal legislatore portatori di una differente carica offensiva e, dunque, connotati da differente disvalore.

L'ANALISI DELLA DECISIONE L’articolata sentenza, meritevole di attenta lettura, si fa apprezzare nel passaggio motivazionale in cui evidenzia come affinché le previsioni di cui all’art. 189, comma 6 e 7, D.Lgs. n. 285 del 1992 abbiano un senso, queste debbano essere interpretate non già formalisticamente ma teleogicamente. Più precisamente, lo scopo che il Legislatore si prefigge è quello di far sì che il destinatario del precetto, in primo luogo, si fermi per rendersi conto dell’accaduto (comma 6 dell’art. 189 C.d.S.), inoltre, eventualmente, per mettersi in condizione di prestare assistenza ai feriti (comma 7 dell’art. 189 C.d.S., costituente sviluppo logico - cronologico del comma precedente) e, comunque, per poter essere identificato nella prospettiva di eventuali azioni risarcitorie e/o di compiuta ricostruzione dell’accaduto, ciò, naturalmente, ove sia possibile. 

LA QUESTIONE L'applicazione di criteri informatici, pur costituendo un valido strumento organizzativo, apprezzabile sotto i profili dell'economicità e dell'efficacia, non giustifica l'inosservanza delle regole tradizionali che governano il procedimento amministrativo.

L'ANALISI DELLA DECISIONE Il diritto alla conoscenza dell'esistenza di decisioni che ci riguardino prese da algoritmi e, correlativamente, come dovere da parte di chi tratta i dati in maniera automatizzata, di porre l'interessato a conoscenza, va accompagnato da meccanismi in grado di decifrarne la logica. […]. In tema di assegnazione delle sedi scolastiche, l'impossibilità di comprendere le modalità con le quali, attraverso il citato algoritmo, siano assegnati i posti disponibili, costituisce di per sé un vizio da inficiare la procedura.