PRIMO PIANO

EDITORIALE

Per i servizi psichiatrici negli istituti più attenzione e spazio alle riforme

I ministeri della Giustizia e della Salute, la Conferenza delle Regioni e l'Ufficio parlamentare di bilancio dovranno fornire alla Corte costituzionale una serie di informazioni sulle REMS - le Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza che hanno sostituito dal 2012 gli Ospedali psichiatrici giudiziari (OPG) – in relazione alle difficoltà registrate nell'applicazione concreta delle misure di sicurezza nei confronti degli autori di reato infermi di mente e socialmente pericolosi. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con l'ordinanza n.131 (redattore Francesco Viganò), depositata oggi. Le informazioni richieste, raggruppate in 14 punti, dovranno essere fornite entro 90 giorni dalla comunicazione dell'ordinanza alle autorità destinatarie.

GIURISPRUDENZA

Ricovero nelle Rems, prima di decidere la Consulta dispone una istruttoria

La Corte costituzionale ha ritenuto necessario acquisire, ai fini della decisione, una serie di informazioni concernenti il funzionamento concreto del sistema delle Rems, introdotto a partire dal 2012 in sostituzione di quello degli Opg. Nei 14 punti elencati nell'ordinanza si chiede, fra l'altro, di chiarire se esistano, allo stato, forme di coordinamento tra il ministero della Giustizia, il ministero della Salute, le Asl e i Dipartimenti di salute mentale volte ad assicurare la pronta ed effettiva esecuzione, su scala regionale o nazionale, dei ricoveri nelle Rems.

Dubbi sulla configurabilità della minorata difesa nel furto commesso in tempo di notte

L’appuntamento odierno, in materia penale, si sofferma sulle oscillazioni della giurisprudenza di legittimità sullo standard giustificativo dell’aggravante comune della minorata difesa in relazione al furto commesso in tempo di notte: è dubbio se essa sia automaticamente configurabile per il solo fatto che la condotta di sottrazione si sia avvenuta col favore delle tenebre, oppure se essa richieda la verifica, in concreto, di ulteriori circostanze dimostrative dell’effettivo depotenziamento o annullamento della pubblica o privata difesa ovvero delle capacità di reazione della vittima.

Esecuzioni abitazioni principali, illegittimo lo stop delle procedure

Riprende la consueta rassegna di giurisprudenza con un'edizione che tiene conto anche delle pronunce pubblicate su Norme e Tributi Plus Diritto nella settimana precedente. Tra le tante segnalazioni , in primo piano c'è l'importante decisione della Corte costituzionale (sentenza n. 128) che ha ritenuto illegittimo lo stop alle procedure esecutive relative all'abitazione principale del debitore disposto dal Dl Milleproroghe, in quanto tale scelta legislativa impone ai creditori un sacrificio sproporzionato.

CIVILE

GIURISPRUDENZA

PENALE

GIURISPRUDENZA

Reddito di cittadinanza: sì alla sospensione se viene applicata misura cautelare personale

Reddito di cittadinanza e sospensione dell'erogazione in caso di applicazione di misura cautelare personale: la norma supera (per la seconda volta) lo scrutinio di legittimità della Consulta.Con la sentenza n. 126/2021 – depositata lo scorso 21 giugno – la Corte costituzionale ha dichiarato infondata la questione di costituzionalità sollevata in riferimento all'articolo 7-ter, comma 1, del Dl 28 gennaio 2019 n. 4, convertito, con modificazioni, con legge 28 marzo 2019 n. 26.

Costituzionalmente legittimo il requisito dell’onorabilità

Bocciato il parere del Gip di Palermo – che aveva rimesso gli atti alla Consulta in una fase consequenziale alla decisione sulla disposta misura cautelare (e, in particolare, all'esito dell'interrogatorio di garanzia ex articolo 294 del Cpp, nel corso del quale aveva accertato il godimento del beneficio economico in capo all'arrestato), - secondo cui la disposizione censurata sarebbe costituzionalmente illegittima sotto plurimi aspetti nella parte in cui impone di sospendere l'erogazione del reddito di cittadinanza nei confronti del beneficiario o del richiedente a cui è applicata una misura cautelare personale.

AMMINISTRATIVO

Partecipa alla gara l’operatore che presenta domanda di concordato in bianco o con riserva

Con la sentenza 11/2021 l'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato è intervenuta a dirimere il contrasto giurisprudenziale sorto in ordine alla rilevanza da attribuire, ai fini della valida partecipazione a una procedura di gara, alla presentazione, da parte dell'impresa concorrente, di una domanda di concordato cosiddetto in bianco, ossia con riserva di istanza di concordato con continuità aziendale

L'autorizzazione emessa dal Tribunale va subito trasmessa all'appaltante

Le questioni sottoposte all'esame della Plenaria sono così riassumibili: a) se l'istanza di concordato "in bianco" ex art. 161, comma 6, l. fall. sia causa di automatica esclusione dalle gare pubbliche, per perdita dei requisiti generali; b) quale sia la natura (di atto di ordinaria o di straordinaria amministrazione) della scelta dell'impresa di partecipare alla gara e, di conseguenza, se sia necessaria, al fine di consentire tale partecipazione all'impresa che ha presentato domanda di concordato "in bianco", l'autorizzazione giudiziale; c) quali siano gli effetti dell'autorizzazione giudiziale che pervenga durante lo svolgimento della procedura di gara.

COMUNITARIO E INTERNAZIONALE

Anonimizzare articolo nell’archivio digitale di un giornale è compatibile con la libertà di stampa

La Corte europea dei diritti dell'uomo torna sul diritto all'oblio e lo fa con la sentenza del 22 giugno 2021 (ricorso n. 57292/16, Hurbain contro Belgio) con la quale Strasburgo ha sottolineato che l'anonimizzazione di un articolo, reperibile nell'archivio digitale di un giornale, che ha al centro una persona non pubblica o con funzioni pubbliche, non è incompatibile con il diritto alla libertà di espressione e, in particolare, con la libertà di stampa.MASSIMAEditoria – Stampa - Archivi online – Libertà di stampa – Reperimento dell'articolo – Nome – Motori di ricerca – Notizia priva di interesse per la collettività – Persona senza funzioni pubbliche - Rispetto della vita privata – Bilanciamento – Intervento limitato alla anonimizzazione dell'articolo nella versione online – Conformità alla Convenzione. (Convenzione europea dei diritti dell'uomo, articolo 10)La misura decisa dai giudici nazionali, che impone l'anomizzazione di un articolo di stampa contenuto nell'archivio di un giornale reperibile online, non è contraria al diritto alla libertà di stampa se si tratta di una persona non pubblica o che non esercita funzioni pubbliche. Garantendo l'integrità dell'articolo negli archivi, senza però renderlo reperibile sul web, si raggiunge - rispetto a un fatto che non è di interesse generale - un giusto bilanciamento tra i diritti in gioco tenendo conto dell'assenza di notorietà della persona e della vicenda che non era di rilievo per i media e per collettività nel suo complesso.

Elenco di tutti gli argomenti

  1. a

    Appalti

  2. b

    Banche e istituti di credito

  3. c

    Carceri e sistema penitenziario

    Competenza e giurisdizione

    Condominio

  4. e

    Esecuzione civile

    Edilizia e urbanistica

    Espropriazioni

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  5. f

    Fallimento

    Fisco

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    Giudizio civile e penale

    Giustizia

  7. i

    Impugnazioni

  8. o

    Obbligazioni

  9. p

    Prescrizione

    Previdenza e assistenza

    Procedimento civile

  10. r

    Reati contro il patrimonio

  11. s

    Successioni e donazioni

    Sentenza penale

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