Rivedere la riforma della prescrizione del 2020; maggiore utilizzo di strumenti tecnologici in varie aree del rito; inappellabilità delle sentenze di proscioglimento e soprattutto superamento dello iato tra i differenti gradi del giudizio. Queste, secondo Sergio Lorusso, le linee direttrici su cui intervenire per il nuovo processo penale.

Le ambizioni del ministro Cartabia per quanto riguarda la riforma della giustizia e in particolare dei processi civili e penali sono tutt'altro che circoscritte. È chiaro che si intende avviare e portare almeno a buon punto una complessiva rimodulazione degli apparati di giustizia. Per Alberto Cisterna si può partire dalla delocalizzazione del processo che in epoca pandemica è stato quasi del tutto telematizzato con risultati positivi.

Reintegro obbligatorio in caso di licenziamenti economici "inconsistenti" ; iIllegittimo il divieto di prevalenza dell'attenuante per "reato diverso da quello voluto" sulla recidiva reiterata; sì al controllo dei notai sulle start up innovative: sono queste le questioni oggetto di attenzione dei giudici

In tema di successione transazionale, per l’individuazione della norma di conflitto operante, e in particolare per la qualificazione preliminare della questione come rientrante nello statuto successorio, e perciò da regolare alla stregua dell’articolo 46 della legge 31 maggio 1995 n. 218, il giudice deve adoperare i canoni propri dell’ordinamento italiano, cui tale norma appartiene. Così le sezioni Unite della Cassazione con la sentenza 2867/2021.

La sentenza in commento tratta il tema complesso della legge applicabile alle successioni transnazionali , che presentano, cioè, criteri di collegamento con più ordinamenti poiché, ad esempio, i beni ovvero gli eredi del de cuius si trovano in uno Stato differente da quello dove si è aperta la successione.

Il modello di adozione in casi particolari, e segnatamente la previsione di cui all’articolo 44, lettera d) , della legge n. 184 del 1983, può, nei singoli casi concreti e previo compimento delle opportune indagini istruttorie, costituire un idoneo strumento giuridico per il ricorso alla cosiddetta adozione mite, al fine di non recidere del tutto, nell’accertato interesse del minore, il rapporto tra quest’ultimo e la famiglia di origine (principio enunciato in motivazione, ai sensi dell’articolo 384 del Cpc). Così la Cassazione ordinanza 1476/2021.

L’adozione cosiddetta “legittimante” che determina, oltre all’acquisto dello stato di figlio degli adottanti in capo all’adottato, anche la cessazione di ogni rapporto dell’adottato con la famiglia d’origine, coesiste con la diversa disciplina dell’«adozione in casi particolari», che non comporta l’esclusione dei rapporti tra l’adottato e la famiglia d’origine.

La sentenza 9512/2021 è di interesse perché contribuisce a chiarire gli elementi utili per differenziare la corruzione (articoli 318 e 319 del Cp) dall’induzione indebita a dare o promettere utilità (articolo 319- quater del Cp), ponendosi in linea con le importanti puntualizzazioni fornite dalle sezioni Unite, nella nota sentenza 24 ottobre 2013, Maldera e altri.

La Corte si sofferma sull’elemento dell’abuso della qualità o dei poteri, essenziale per fondare o escludere la par condicio tra pubblico funzionario e privato rilevante per inquadrare l’addebito come, rispettivamente, corruzione o induzione indebita.

In materia di accesso difensivo ai sensi dell'art. 24, comma 7, l. n. 241 del 1990 si deve escludere che sia sufficiente nell'istanza di accesso un generico riferimento a non meglio precisate esigenze probatorie e difensive, siano esse riferite a un processo già pendente oppure ancora instaurando, poiché l'ostensione del documento richiesto passa attraverso un rigoroso, motivato, vaglio sul nesso di strumentalità necessaria tra la documentazione richiesta e la situazione finale che l'istante intende curare o tutelare.Così l'Adunanza Plenaria 4/2021.

Nel caso oggetto della sentenza n. 4 del 2021, la ricorrente aveva instaurato una controversia in sede civile per far dichiarare la simulazione della cessione di quote della società proprietaria dell'immobile da questa locato, sostenendo che celasse in realtà una vendita del bene in violazione del diritto di prelazione riconosciuto al conduttore.

La Corte di giustizia dell’Unione europea con la sentenza depositata il 18 marzo nella causa C-578/19 con la quale è stata chiarita la corretta interpretazione dell’articolo 5, paragrafo 2, terzo trattino, della direttiva 90/314/CEE del 13 giugno 1990, concernente i viaggi, le vacanze e i circuiti “tutto compreso" ( per il testo della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea: ntplusdiritto.ilsole24ore.com).