Partendo dagli ultimi numeri sui procedimenti pendenti che alla vigilia dell'emergenza Covid registravano un leggero peggioramento, Luigi Pansini, segretario generale dell'Associazione nazionale forense, fa il punto sugli effetti della pandemia. Passata la fase più dura dell'emergenza è necessario non perdere l'occasione per adottare gli strumenti necessari a rendere il sistema giustizia più efficiente.

Con il Dlgs 75/2020 viene attuata la direttiva (UE) 2017/1371, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale.

L'appendice su come cambia il codice penale alla luce del Dlgs 75/2020. In nero sono riportate le parti modificate dal Dlgs 75/2020.

Il Dlgs n. 75/2020 - che si compone di nove articoli - interviene su settori nevralgici della legislazione penale dell’economia:

Più circoscritta - ma assai significativa - la modifica operata dal Dlgs 75/2020 alla disciplina penale interna sui reati tributari di cui al Dlgs 74/2000: scatta la punibilità anche delle ipotesi tentate (e non solo consumate) per i delitti dichiarativi a carattere transnazionale se l’Iva evasa supera i 10 milioni di euro.

Responsabilità ex crimine degli enti sempre più ampia. L’individuazione di nuove figure di reato-presupposto ex Dlgs 231/2001 per delitti lesivi degli interessi finanziari dell’Unione europea completa il percorso di responsabilizzazione delle persone giuridiche nel senso indicato dalla direttiva Pif.

Il regolamento 16 luglio 2014 n. 6 sull'equipollenza dei corsi di formazione professionale ai fini dell’iscrizione nel registro degli organismi di composizione della crisi da sovraindebitamento, ai sensi dell’articolo 4, comma 6, del decreto del ministro della Giustizia 24 settembre 2014, n. 202.

Si apre una nuova chance di lavoro per gli avvocati, l’iscrizione al registro Occ, degli organismi di composizione della crisi da sovraindebitamento , attraverso un percorso abbreviato, in pratica di sole quaranta ora complessive , nell’ambito della loro formazione continua disposta dal Regolamento 16 luglio 2014 n. 6/2014 . Il Cnf ha difatti ora inserito in questo proprio apposito Regolamento una norma speciale ad hoc , l’articolo 22 -bis, tesa appunto a disciplinare la preparazione specifica per questo tipo di attività e la conseguente iscrizione nel registro degli abilitati.

Riprende dopo la pausa estiva la rassegna di giurisprudenza. In primo piano c'è una decisione della Corte di giustizia dell'unione europea in tema di separazione e divorzio, secondo la quale nel caso di divorzio transnazionale, la legge di uno Stato membro richiamata da un regolamento UE va applicata anche se contiene condizioni più restrittive rispetto a quella del foro. In ambito nazionale segnaliamo la sentenza in tema di procura del difensore, che ha precisato che la previsione della concessione di un termine si applica anche qualora la procura venga reputata mancante, se sia comunque allegata e riferibile alla parte. Per il diritto penale in primo piano c'è la decisione a Sezioni unite secondo la quale la retrodatazione della decorrenza dei termini di custodia cautelare, deve essere effettuata computando l'intera durata della custodia cautelare subìta, anche se relativa a fasi non omogenee

Il giudice di legittimità, con l’ordinanza n. 11356/2020, ha ribadito il principio per cui, in caso di società cancellata dal registro delle imprese , il ricorso per dichiarazione di fallimento può essere notificato , ai sensi del novellato articolo 15 della legge Fallimentare, all’indirizzo di posta elettronica certificata comunicato, in precedenza, al registro delle imprese e che, nel caso in cui tale notifica non sia possibile , il ricorso debba essere notificato presso la sede risultante sempre dal registro delle imprese e, infine, in ipotesi di ulteriore risultato negativo, la stessa debba essere fatta mediante deposito dell’atto presso la casa comunale del luogo ove la società aveva sede.

Con l’entrata in vigore della nuova normativa è cambiata radicalmente la disciplina relativa all’attività prefallimentare. Intanto, l’udienza deve essere fissata dal presidente del tribunale o dal giudice delegato non oltre 45 giorni dal deposito del ricorso. Poi, viene fatto obbligo alla cancelleria di inviare copia, in formato digitale , del ricorso e del decreto, all’indirizzo di posta elettronica certificata del debitore e di comunicare all’indirizzo Pec del ricorrente l’esito del primo tentativo di notifica.

La pronuncia del Tribunale di Roma costituisce, insieme a un’altra recentissima ordinanza, quasi gemella, del Tribunale di Milano (ordinanza n. 30408 del 16 dicembre 2019), uno dei primissimi precedenti emessi sul delicato tema delle clausole sociali in materia di cambio appalto nel settore dei call center.

La pronuncia del Tribunale di Roma costituisce, insieme a un’altra recentissima ordinanza, quasi gemella, del Tribunale di Milano (ordinanza n. 30408 del 16 dicembre 2019), uno dei primissimi precedenti emessi sul delicato tema delle clausole sociali in materia di cambio appalto nel settore dei call center

Le sezioni Unite - con la sentenza n. 11803/2020 - accogliendo l’orientamento maggioritario di legittimità, ritengono che la persona detenuta può chiedere di partecipare all’udienza di riesame contestualmente alla richiesta di riesame e non può farlo successivamente.

Le sezioni Unite - con la sentenza n. 11803/2020 - accogliendo l’orientamento maggioritario di legittimità, ritengono che la persona detenuta può chiedere di partecipare all’udienza di riesame contestualmente alla richiesta di riesame e non può farlo successivamente. Tale principio di diritto subisce un temperamento qualora, con istanza di differimento dell’udienza, il detenuto voglia essere sentito su temi specifici - che consente di accogliere in minima parte qua le argomentazioni dell’orientamento minoritario.

La ratio dell'intera disciplina normativa dell'accesso impone di ritenere che se l'ordinamento giuridico riconosce, ormai, la più ampia trasparenza alla conoscibilità anche di tutti gli atti presupposti all'adozione di provvedimenti individuali o atti caratterizzati da un ben minore impatto sociale, a maggior ragione deve essere consentito l'accesso ad atti, come i verbali in esame, che indicando i presupposti fattuali per l'adozione dei Dpcm contenenti le misure di emergenza anti covid. Lo ha stabilito il Tar Lazio sentenza 8615/2020.

Oggetto controversia era il diniego opposto dal Dipartimento della Protezione Civile - Presidenza del Consiglio dei ministri all'istanza di accesso civico generalizzato, proposta ai sensi dell'articolo 5, comma 2, decreto legislativo n. 33 del 2013, finalizzata all'ostensione di n. 5 verbali del Comitato Tecnico Scientifico nominato ai sensi dell'articolo 2 dell'Ocdpc 360/2020

La Corte Ue, con la sentenza del 16 luglio (causa C-249/19), ha chiarito che in un divorzio transnazionale, la legge di uno Stato membro (in questo caso italiana) richiamata dal regolamento va applicata anche se contiene condizioni più restrittive rispetto a quella del foro poiché questa situazione non può essere assimilata al caso in cui in un ordinamento non sia previsto il divorzio. Per il testo della sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo: www.guidaaldiritto.ilsole24ore.com