La giustizia si rimette in moto ma lascia indietro gli avvocati
I tribunali riaprono, il governo lavora per un ordinamento giuridico più moderno, sono state annunciate le riforme del processo civile e di quello penale. Ma del futuro degli avvocati ancora nulla e soprattutto nessuno parla di una seria riforma della professione. Per Luigi Pansini serve una visione che tenga conto di quanto accaduto nel recente passato, che non si esaurisca nelle ricette dell’equo compenso e dei minimi tariffari, ma che come prima cosa scriva la parola fine sulla legge ordinamentale n. 247 del 2012. Partire da lì per tirar fuori la professione dal pantano di lacci e lacciuoli che non le permettono di crescere in termini di autorevolezza e credibilità.