Ddl Bonafede: il vizio della riforma non accenna a finire
IL TEMA DELLA SETTIMANA Ancora una volta la politica sembra affetta da quella peculiare malattia che era stata chiamata “riformite”, per la quale non si riesce proprio a trovare la cura. Lo pensa il professore Mauro Bove alla luce di quello che emerge dal cantiere giustizia: “efficienza”, “semplificazione”, “speditezza”, “semplicità”, “concentrazione”, “effettività”, “razionalizzazione”, “ragionevole durata” del processo. Parole che dovrebbero rappresentare la chiave di lettura dell’ampia delega per un riassetto del Cpc e e della correlata legislazione speciale ma che invece risultano a suo parere vuote. Continua il dibattito sul Ddl Bonafede: il primo intervento relativo agli aspetti di procedura penale è apparso, a firma del professor Giorgio Spangher, sul numero 32.